Intervista a Gin Gin Mezzanotte
“Senti il tuo desiderio dal profondo del tuo cuore, continua a ballare e fare allenamento. Smetti di bere Tequila, metti i tacchi e fai vogueing e LipSync”
La prima cosa di Gin Gin che ha attirato la nostra attenzione è un tatuaggio che ha sul petto: ‘OPALUS’: si tratta della pietra opale, la pietra del suo mese di nascita, ottobre.
Wang Pinjie (in cinese 王品傑) aka Gin Gin nasce nell’ottobre del 1987 a New Taipei City, Taiwan. Sin da piccolo ama indossare vestiti da donna e crescendo è in parte costretto a camuffare questo aspetto di sé in quanto poco accettato dalla società. Ma il suo lato femminile fa parte del suo carattere ed è sempre stato molto presente. E’ così che nasce Gin Gin Mezzanotte, una bellissima donna a cui piace bere Gin e che esce solo dopo mezzanotte, “…anche se adesso a causa del coprifuoco deve tornare a casa prima di mezzanotte” (cit.)
Gin Gin ha imparato da sola a truccarsi, a fare lo styling delle sue parrucche, sa cucire e sa creare da sola i propri vestiti. Il giorno dell’intervista si è alzata prestissimo per farsi bella per noi, dice di averci messo più di quattro ore a prepararsi e che avrebbe passato il resto del pomeriggio, una volta finita l’intervista, a struccarsi.
Pinjie arriva in Italia nel 2012 per la moda maschile, il cibo e soprattutto il buon vino “A Londra piove sempre e il cibo fa schifo” e per frequentare un master alla Marangoni in Fashion Design.
Inizia a fare Drag nel 2019 per superare la noia della routine. Il suo primo spettacolo è stato Geisha Bageisha per il Drama, un queer cabaret che organizza serate a tema a Milano. Pin Jie impersonifica l’immagine di un’asiatica “un po’ bageisha vestita sexy” (ride).
Ciao Gin Gin. Che rapporto hai con Taiwan, la tua terra di origine?
Sono nato in una famiglia tradizionale, amo il mio paese, il cibo e la cultura.
Taiwan è un’isola meravigliosa: è molto avanti ed è stato il primo paese asiatico a riconoscere i matrimoni gay (2019). Nonostante ci sia l’omofobia, ho sempre avuto a Taipei amici gay e lesbiche. Non ho mai vissuto in modo stressante la mia omosessualità. Ero un bambino che amava la creatività e i miei genitori mi hanno sempre supportato nel mio desiderio di studiare Arte & Fashion Design. Ho fatto coming out con i miei genitori un paio di anni fa, ma i miei per fortuna sono molto aperti e hanno accettato la mia natura.
L’ultima volta che sono tornato a Taipei è stato l’anno scorso. E’ una città che è cambiata tantissimo e adesso mi sento ancora più libero di esprimermi. Anche a Taiwan ci sono tanti locali che fanno spettacoli drag e ogni anno si organizza il Gay Pride.
Quali aspetti del modo di pensare dell’Italia o del vivere qui hanno influenzato il tuo lavoro artistico? In che modo sarebbe diverso se vivessi a Taiwan?
l’Italia mi ha fatto capire chi sono io, sono diventata una signora indipendente e matura (sorriso).
Ho sviluppato tanti miei talenti, ma mi sento come un pesce nell’oceano.
Ecco, sicuramente l'Italia ha fatto accrescere la mia creatività.
Nel 2013 ho iniziato a scattare con la mia polaroid. Quando avevo 18 anni mia mamma me ne ha regalata una. La polaroid è sempre una sorpresa, perché non sai mai il risultato finale. Quando riguardo le foto che ho scattato, mi piace ricordarmi le sensazioni che ho provato in quel preciso momento. E i posti che ho visto riaffiorano subito nella mia mente…
Mi piacerebbe poi aprire un canale Youtube in cui cucino cibi fusion italiani, cinesi e taiwanesi. Il mio piatto preferito è il “Pollo alle 3 tazze”, pollo saltato con una tazza di soia, una tazza di olio di sesamo e una tazza di grappa.
Vorrei provare ed esplorare tante cose ancora...
Ma se vivessi a Taiwan, sarei di sicuro una office lady noiosa!
Se dovessi scrivere una lettera alla Gin Gin di 10 anni fa, che cosa le diresti?
“Cara Gina,
Non avere paura e ansia per essere una frocia femmina irritabile che ama vestire come una donna.
Senti il tuo desiderio dal profondo del tuo cuore, continua a ballare e fare allenamento.
Smetti di bere Tequila, metti i tacchi e fai vogueing e LipSync.
Baci Baci”
Cosa saresti stata se non fossi stata un’artista? Cosa ti sarebbe piaciuto fare?
Niente (ride). Una casalinga professionale che ama fare la spesa all'Esselunga per accumulare i punti fragola.
All images © Contemporary Asia (Ph: Laura Baiardini)